Guglielmo Maria

Guglielmo Maria
Le Sette Sorelle

domenica 14 marzo 2010

Ieri sera da qualche parte nel mondo sarà sicuramente piovuto perché sono andato a sentire un concerto jazz a Gran Burrone insieme a Jonni Whitening, quello del dentifricio. La sala era piccola, raccolta, rotonda, profonda quanto basta, alta abbastanza e con le sue belle uscite di sicurezza da usare se ti scappa improvvisamente da pisciare e non vuoi passare sulle teste di chi come te é lì per vedere i colori della musica.
Sarà stato dall'alto medioevo che non andavo ad un concerto jazz, che non mi ricordavo neanche come fossero fatti gli strumenti e i musicisti ma sarà stato dal basso medioevo che non andavo fuori al saturday evening con qualcuno che non fosse Mrs.K. o sua sorella, Giovanna la Pazza. Che sia l'inizio di un nuovo Rinascimento? Nel caso vorrei trovare un nuovo Savonarola, tanto per parlare un pò dei roghi ed una nuova Giovanna d'Arco, la putrella d'Orleans, per vedere se davvero vuole rimanere vergine anche davanti ad uno come me.

C'era parecchia gente al concerto jazz, forse tutti i parenti dei suonatori, infatti si salutavano, si scappellavano e si raccontavano cazzate da stagione delle pioggie. C'erano qualche labbra rifatta, qualche tetta rifatta, qualche ricotta, una ribollita e un ribes solitario appeso al lampadario. Volavano nell'aria odori, profumi, puzze e parole, tante parole che prendendone alcune a caso si poteva imbastire un discorso di Emilio Fede per il cappotto del premier. Le parole pesanti scendevano a terra, quelle leggere salivano in alto, nella cupola, ma le parole normali rimanevano all'altezza della testa ed ogni tanto qualcuna ti entrava in un orecchio, spingendo in là il cerume. Gran Burrone é un paese piccolo, infatti la gente mormora.

Alle dieci, con la puntualità di un treno svizzero, i musicisti si sono messi in moto. Erano tre, uno abbronzato ben più di Barack Obama, uno pelato con l'orecchino, uno normale col contrabbasso ed uno con in testa il mocio Vileda che suonava il Sax. Quello normale era straordinario, quello abbronzato ogni tanto belava come una pecora nera, quello pelato ci dava di schiena e quello col Sax era di Gran Burrone, ma sembrava lì per caso e guardava il soffitto incuriosito.

Quando parte la musica io chiudo gli occhi e apro le orecchie, visto che non sono capace di far due cose in una volta, specialmente in pubblico, persino respirare e contare le pecore. Una volta forse ci riuscivo, ma ora, dopo le guerre postatomiche mi riesce quasi impossibile, quindi tutte queste cose me le tengo per me stesso. In sala non c'era un palco, tranne qualcuno su qualche testa qua e là. Ma cazzo, potevano togliersele, mi chiedo che cosa vieni a fare ad un concerto jazz con le corna che rovinano l'acustica e attirano gli sguardi dei masculi sulla labbra della tua signora, eddai!

Però quando é partita la musica é stata tutta un'altra cosa, un'altra vita e i colori sgorgavano fuori come se fossero lì pronti a partire sin dall'inizio del mondo. Il pianoforte era una grande ostrica piena di perle in bianco e nero, come un collier. Il contrabbasso era una donna grassa, dai fianchi larghi e la testa sottile, appena uscita da un quadro di Modì, mentre la batteria si scomponeva in una telepromozione di pentole, piatti e bacchette da ristorante cinese, ma col cameriere nero. Il Sax erà lì, in un angolo, e ogni tanto spuntava fuori che sembrava la sirena di una nave nella nebbia nera di Porto Marghera.

La musica é a colori, se non lo sapete, ma se ne accorgono solo quelli come me, anche se sono più felici ma meno belli. L'ostrica spande una musica blu e qualche volta trasparente, come le gocce d'acqua o i fiocchi di neve nel vento. L'ostrica la devi ascoltare in orizzontale, possibilmente alla stessa altezza il che crea qualche problema di levitazione e di digestione specialmente dopo mangiato. Qualche volta il blu ti lambisce i piedi, in questo caso forse non ti entrano più nelle scarpe. L'ostrica va ascoltata con le infradito, ma senza sigaro.

Il Sax fà una musica rosa, rosa fucsia e qualche volta rossa, come la faccia di quello che lo suona. La musica del Sax sale verso l'alto attorcigliandosi come un serpente attorno ad un albero di mele. Devo ancora trovare la musica di un Sax che faccia la lap dance, anche se é sensuale lo stesso. La musica del Sax é ubiqua, perché i musicisti possono spostarsi dove vogliono e, se trovano una bella figa, anche sedersi sulle di lei ginocchia a patto di non essere troppo pesanti.

Il contrabbasso é eccitante come un film porno, ma il perché lo so solo io. La sua musica é marrone e arancione, come i passi del sole sul mare, come le impronte di un lupo sopra la neve, come i battiti del cuore, che non sono rossi neppure loro. Il contrabbasso sembra sempre l'ultimo a contare, invece è quello che dà il ritmo a tutto, come il respiro. Quando tutti tacciono, l'unico che senti é il contrabbasso, ma all'altezza del cuore.

La batteria, quella di Barack Obama, sembra una videoconferenza perché la vedi anche alzando gli occhi, riflessa nel cielo trasparente delle nostre anime. Quando suona la batteria c'é da aver paura, può essere frusciante come Jack, ma se esce dal gruppo allora il cielo diventa scuro e pieno di lampi. Il suono della batteria é giallo come i fulmini e secco come un brut de brut, ma ti arriva dritto al diaframma in tre nanisecondo, tu non te ne accorgi neanche, come quando ti innamori di un Cavalieri Jedi. Della batteria, se scoppia, rimangono solo particelle sospese nell'aria e prese da un vortice e portate sin nella nebulosa del Cavallo, dove diventano un fuoco artificiale.

L'unica cosa sicura in un concerto jazz sei tu.

Fermo lì, come un isola del Pacifico, ma investito dallo tsunami.

2 commenti:

Fabio Bogliotti ha detto...

caspita GM, mi hai fatto venire i brividi!
è da qualche mese che sto studiando una sceneggiatura (che amiorevolmente ho soprannominato partitura) per orchestra jazz, da quando sono stato a sentire il concerto di Rossana Casale qui a Torino
le tue note... pardon, queste tue parole mi hanno finalmente acceso la lampadina e credo di doverti un favore, sempre che tu lo voglia (vedi messaggio provato)

buona domenica e buoni altri concerti colorati, soprattutto se jazz

strillo

Guglielmo Maria ha detto...

ovviamente la rispostà é sì, GM