Guglielmo Maria

Guglielmo Maria
Le Sette Sorelle

martedì 23 marzo 2010

Una giornata senza pretese, poesia e canzone di Vinicio Capossela che apre "Liveinvolvo", l'album dal vivo registrato alla fine del secolo scorso, fra vecchie auto, galli e galline, libretti di istruzione e ottoni dalla Macedonia...

Una giornata senza pretese non sarebbe male che arrivasse domani, una giornata tranquilla, senza l'affanno, senza le armature, senza le spade cangianti, senza i telefonini e i bus navetta, senza i vigili urbani e gli editori che arrivano da ogni parte del mondo, una giornata poco funky, molto funcool e senza uffici e chiavette e computer ed e-mail che arrivano e che partono, collegandoci col mondo anche se rimani lì fermo come un budda meditabondo cicciottone dietro alla scrivania dell'ufficio col cellulare all'orecchio, il caricabatterie su per il culo e il walkie-talkie nel taschino della giacca.

Una giornata senza pretese da passare con la calma olimpica dei vecchietti, dei pensionati con la camicia a quadretti che al mattino se ne stanno lì seduti al bar Verde leggendo lo Stadio ed il Resto del Carlino, incollati alle loro seggioline, con le loro belle braghe di velluto e le loro scarpe grosse che ti ricordano il vissuto da contadini, da coltivatori di patate, che sono l'Oro di Gran Burrone. Nonni che stanno lì a parlar del tempo atmosferico e del tempo che passa. C'é sempre troppo caldo, troppo freddo, troppo sole o troppa pioggia e poi c'é il funerale di Orazio, oggi pomeriggio. E per un Orazio che se ne va c'é sempre un Gaspare che si unisce al gruppo, nelle chiacchere in piazza, nelle briscole al bar o all'ombra del campanile.

Una giornata senza pretese da vivere con la forza delle arzdaure, che si svegliano alle cinque e subito preparano il ragù tanto per profumare la casa e mettono via la conserva, lavano i pavimenti, danno l'acqua ai gerani, preparano il caffé per il signor Marito e poi alle otto e mezza tutte puntuali alla messa, con i loro fazzolettoni in testa e le borsette che dimostrano il doppio dei loro anni. Nonne che si lamentano della pensione, di Berlusconi e delle tasse e poi tornano a casa e per passarsi il tempo tirano dodici uova di sfoglia e mettono su la pentola per i passatelli e si leggono la collezione di Famiglia Cristiana.

Una giornata senza pretese come quelle dei bambini dell'asilo, tutti bellini con i loro vestitini colorati, tutti allegri e tutti contenti, anche se non hanno più i cestini come li avevamo noi ma le merendine Kinder che li faranno diventare tutti degli ovetti, senza collo e con la vita bassa, ma col colesterolo alto. Oggi tutti i bimbi sono belli, sembrano usciti da uno spot televisivo, hanno tutti i vestitini firmati e quando piove vanno in giro con gli stivaletti di gomma, come dei piccoli norvegesi ma con la scorta di Winnie the Pooh e Pimpi, il maialino rosa che ha paura anche della sua ombra ma piace tanto ai nostri piccolini.

Una giornata senza pretese come un giretto al mercato del martedì mattina alla ricerca delle occasioni perdute, tre paia di calze di plastica a cinque euro, due stivaletti di pelo di gnocca cinese a quattordici euro, su signora che le faccio bene, che se non li prende poi se ne pente, una batteria di pentole acciaio inox insuperabile a solo venticinque euro, guardi, signora, ha il manico di teflon, é una garanzia. E l'odore tonificante dei polli arrosto alle otto e un quarto del mattino, mentre più avanti c'é quello salvifico del pesce fritto in cartoccio, c'é la bancarella dei formaggi e dei salumi, che sono tanto buoni e più che sono buoni più fanno male, specialmente a quest'ora.

Una giornata senza pretese per mandare a spendere il mondo, per mandare tutti a spazzare il mare, per lasciarsi indietro pensieri, parole, traffico e rumori, nemici e dissapori e amori che forse non funzionano più, e che stancamente arrancano fra i tornanti della vita in una salita che non sembra finir mai.

Una giornata "io e Te", fatta di sguardi, annusandoci pian piano, sfiorandoci la pelle con la punta delle dita, piano piano, ma senza fretta, senza la fretta che riempie i giorni e che ci brucia addosso e non ce ne accorgiamo.

Una giornata "io e Te" o, se ti piace di più, "Tu ed io".

Semplicemente, una giornata senza pretese.

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