Guglielmo Maria

Guglielmo Maria
Le Sette Sorelle

martedì 16 marzo 2010

Oggi nell'Isola Felice é partita la sagra delle pelli. Pelli nere, pelli marroni, pelli gialle, pelli senza capelli, pelli su pelli, pellicine, pelli nude scoperte, pelli anche troppo coperte, pelli e mantelli, pelli e coltelli, pelli e fratelli.

Pelli che si mostrano quando accavallano le gambe, pelli che si stringono in abbracci senza amore, pelli osservate, pelli nascoste, pelli accellerate, pelli espresse, pelli intercity, pelli ad alta capacità, pelli e gemelli, pelli e cappelli, pelli in pelliccia, pelli e cartelli. Quanti cartelli, nell'Isola Felice, troppi cartelli.

Troppi cartelli, che non li legge nessuno. Troppi castelli, troppi coltelli, troppi bordelli, troppi cammelli. Io volere dounna, tu vendere me dounna? Io dare due cammelli, per tua dounna. Se tu mi dare dounna io dare te segreto felicità. Tu non dare me dounna? Io mandare te paese di fancoulo, se non mi dare dounna. Se troppo fancoulo in Isola Felice, Isola non più felice. Se Isola non più felice, Isolani molto arrabbiati. Se tu dare me tua dounna, Isolani tornare felici. Tu chiaro cosa dire io?

Io chiamare Guardia e Rex se tu non smettere rompere maroni con dounna dounna, cammello cammello, capito capito? No, perché, te lo ripeto due volte, smammare smammare! Qui si lavora, qui si incontrano la domanda e l'offerta, il compratore e il venditore, il baier e l'aspirina. Via! Via!

Un cappotto color cammello era un simbolo di imprenditorialità, nell'Isola Felice. Ora anche lui giace dimenticato nell'album dei ricordi, come mille altre cose, come mille altri ricordi, altri odori, altri visi, altre coscie, altri culi. Quanti culi nell'Isola felice. Culi rinforzati, culi pusciappati. Pusciap per i glutei, se li vuoi come JLo. Te li prometto, basta il pusciap e mille euro. Facciamo novecentonovantanove, va, che sono buono. Quanti pusciap nell'Isola Felice. Il paradiso dei pusciap.

Bisogna fare attenzione a rimorchiare, nell'Isola Felice. Se ti ci metti d'impegno, ottieni risultati. Ga-ran-ti-to. E' anche troppo facile rimorchiare nell'Isola Felice, chissà perché. Forse perché lei ha bisogno di soldi, sarà per la crisi, sarà perché é così. Lui invece i soldi li ha, perché produce nel Sichuan, quindi arriva e parcheggia il Cayenne. Allora lei e lui si incontrano, si guardano, si accordano, si appartano, si scambiano baci, slinguazzate e cinquanta euro. Poi lui si ricompone e lei rimane una volta di più ferita, anche se ha cinquanta Euro in più. Anche lei si ricompone, pezzo di puzzle nell'Isola Felice.

Bisogna fare attenzione a rimorchiare, nell'Isola Felice. Ti porti in albergo la hostess, lo steward e tutto il personale di bordo. Ma sì, dai, facciamo festa! Festeggiamo, godiamo, ad ognuno la sua. Ad ognuno la sua notte, ad ognuno il suo pezzo di felicità, puoi star sicuro. Ma sì, che vuoi che sian due righe? Se no domattina chi si sveglia, cazzo. Va beh, me le faccio domattina, così mi metto in moto subito, sono una Ducati Desmosedici. Tu invece sei un Ciao, non vai di moda. Ah, la moda... ma é passata di moda, come Domitilla Pizzi.

Bisogna fare attenzione a rimorchiare nell'Isola Felice. Se passa il carro attrezzi sono guai, meno male ha tirato diritto. No, che stronzo, si ferma dal mio Cayenne. Solo perché é nel posto degli handicappati. Minchia mi son dimenticato del contrassegno della nonna, porca l'oca. Dove l'avevo messo, sarà nel bauletto, di fianco ai preservativi. Sai, non puoi andare nell'Isola Felice senza i preservativi, però se li lasci nel bauletto sotto il sole si scaldano e si rompono. Vabbé, cazzi suoi, tanto chi la vede più? Ehi, tu del carro attrezzi, tieni, cento euro e ti scordi del Cayenne, dai, non rompere i coglioni. Duecento?

Bisogna fare attenzione a rimorchiare nell'Isola Felice, ma attenzione attenzione. Ci vuole attenzione, attenzione al cliente, attenzione ai colori, attenzione ai telefoni, attenzione all'attenzione, attenzione ai servizi, attenzione ai bianchi, ai neri, ai gialli, ai verdi, ai rossi, ai viola, ai fucsia, ai blu, ai marroni. Attenzione ai marroni, se passi di qui li perdi, quindi mettiti il caschetto e le scarpe e datti una martellata sulle palle, prova, non fa male. Palle di pelle, povera pelle, povere palle, poveri noi.

Attenzione alla temperatura, se é troppo freddo gelo e ti chiedo i danni per il raffreddore, se é troppo caldo sudo e ti chiedo i danni per le macchie sulla camicia, se non é caldo né freddo non so come stare e mi viene la crisi di identità, quindi ti chiedo i danni. Mia moglie ha sbattuto contro un palo, dottore. Lo scriva, lo scriva che il palo non era segnalato, che non poteva star lì, che si é mosso, lo scriva, mi servono proprio tremilacinquecento Euro. Mia figlia ha vomitato, dottore. Lo scriva, lo scriva, sarà colpa dell'aria condizionata, troppo alta, del riscaldamento, troppo basso, del panino alla merda. A me é venuto duro, dottore. Lo scriva, lo scriva che poi ci penso io a chiedere i danni, dottore, che mi si sono impiastricciate le braghe, lo scriva, lo scriva.

Lo scriva, dottore, lo scriva.

Ma dove lo scrivo che abbiamo finito la carta?

Ho quella riciclata, però dietro c'é una raccomandazione.

Ah, perché c'é ancora qualcuno che ci crede, all'Isola Felice?

Nessun commento: