Guglielmo Maria

Guglielmo Maria
Le Sette Sorelle

mercoledì 10 marzo 2010

Oggi mi sento bene, molto bene, molto ben massacrato. Qualche volta é peggio, quindi non va male, pensiamo positivo, viva la depressione, quella leggera.

La depressione non é una malattia, ma uno stato mentale. Va e viene, come le onde del mare. Su e giù, su e giù. Se sono giù, prendo sei pillole al giorno, se sono su, quattro. Se sto di merda le prenderei tutte in una volta, per farmela passare per sempre.

Sfortunatamente, ci ripenso. Allora sto di merda, ma con sei pillole. E mi chiudo in casa, al buio. Chiudo tutto, scuri, porte, anche il camino. Chiudo gli occhi, finché non si gonfiano e scoppiano, per le lacrime. Allora alzo la testa e con le lacrime mi ci lavo la faccia, riapro la finestra e lascio che il sole, o quel cazzo che c'é, vento, pioggia, nebbia, mi asciughi la faccia. Poi sto meglio.

Qualche volta non riesco a rialzarmi e rimango lì, nudo e sdraiato sul pavimento freddo. Ma se sento odore di morte faccio un salto fino al soffitto. Odio la morte e vivo la vita... depresso ma vivo, ecco il mio motto. Uno di questi giorni lo farò stampare su una felpa. Lancerò un marchio.

DMV, depresso ma vivo.

Del resto, che ci posso fare? La vita é così, dà e toglie. Ti dà una figlia, ti toglie una moglie. Ti dà un giorno di sole, ti toglie un giorno da vivere. Esponenzialmente. Ti toglie un pensiero, ti dà una sfiga. Ti apre gli occhi e ti chiude il buco del culo. Sarebbe peggio il contrario.

Dopotutto, sono Guglielmo Maria. Dopotutto, dopo anche la depressione, sono Guglielmo Maria. Quello che da piccolo ha provato a sfregiare suo fratello tirandogli un gatto. Meno male che non l'ho preso. Quello che da grande ha sfregiato se stesso, però si vuol bene.

A modo suo.

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